Quando viaggio volentieri vado a vedere le biblioteche dei luoghi in cui mi trovo. Mi piacciono molto anche i panifici e i supermercati, più che altro per vedere come si nutrono le persone e come vengono associati i cibi. Avete ad esempio mai notato che olio e aceto sono vicini solo nei supermercati italiani?
Ma veniamo alla nostra biblioteca. Questa si trova a Luleå , all’interno della Kulturens Hus, che ospita anche l’ufficio del turismo, un auditorium e un ristorante. La posizione è ideale, vicina al mare e nel centro della cittadina, ma quello che colpisce di più è l’ondata di luce che entra dalle pareti di vetro e la vista meravigliosa che da lì si gode (che non faciliterà la concentrazione, ma fa molto bene all’animo). Vorrei poterla vedere con il sole di mezzanotte.
Mi ha molto colpito la selezione di libri stranieri; mai viste così tante lingue diverse in una biblioteca, soprattutto se pensiamo che si tratta di una cittadina di 46mila abitanti.
Solo nella sezione bambini, a cui è dedicato il piano terra, troviamo libri nelle seguenti lingue:
arabo, bosniaco, croato e serbo,
francese, italiano, giapponese, cinese e curdo,
ancora curdo e persiano,
russo, somalo, spagnolo,
tedesco, tailandese, turco e infine una sezione con libri in varie lingue.
Mi piace molto anche questa disposizione di libri, piuttosto che quella classica che permette di vedere solo solo il dorso. Mi sembra sicuramente più adatta alla ricerca di questo tipo di libri, visto che la componente visiva gioca un ruolo importante per i bambini.
Buon fine settimana.
2 Commenti
La cultura dei libri in Italia non è di certo alla pari degli altri paesi, librerie e biblioteche spesso sprovviste di novità o piene di libri effimeri in prima fila, spazi angusti e polverosi!
Purtroppo in molti casi è proprio così, ma per fortuna sempre più spesso vedo anche qui piccole realtà molto vivaci. Frequento regolarmente due piccole biblioteche di provincia che con poco riescono ad organizzare bellissime iniziative. Mi hai dato una bella idea, potrebbe valere la pena parlarne.